La lana di alpaca, tendenza avvolgente
La lana di Alpaca, un tempo appannaggio di imperatori e dei, oggi una scelta naturale e etica, oltre che un trend sempre di gran moda
Tenero, soffice. In una parola: adorabile. L’Alpaca peruviano è un animale di cui è impossibile non innamorarsi a prima vista. Il suo muso ispira un’istantanea simpatia, e la sua dolcezza lo fa somigliare a un grosso pelouche lanoso, che intenerisce bambini e adulti. Ma l’Alpaca è molto di più. Non è un caso se gli Inca, che lo allevavano già 4000 anni fa, gli avevano dato il soprannome di “l’oro delle Ande“. La lana dell’Alpaca, poi, era considerata quasi magica, e per i poteri che le venivano attribuiti era chiamata “la lana degli dei”. Solo all’imperatore e alle personalità di spicco era consentito indossare indumenti confezionati con la lana di Alpaca e a seconda di quanti Alpaca possedeva, un uomo era giudicato o meno ricco.
Purtroppo la caduta dell’impero Inca per mano dei conquistadores spagnoli portò quasi all’estinzione anche gli Alpaca e rischiò che i segreti dell’allevamento e della lavorazione della lana di questi miti animali andassero perduti. Solo nella seconda metà del ‘900, i governi di Peru, Cile e Bolivia riscoprirono il valore di questa fibra, considerata come lana di lusso, e consentirono l’avvio all’esportazione di Alpaca. Poiché l’Alpaca si adatta bene a climi diversi, oggi esistono allevamenti di Alpaca in molti Paesi d’Europa, ma anche in Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Canada.
La lana di Alpaca è considerata un materiale pregiato, rinomato quanto il cachemire. Trattiene il calore quando fa freddo, ed è un’eccellente isolante, grazi alle sue proprietà che la rendono adatta anche al clima estivo. È una fibra completamente naturale, leggera, ipoallergenica, versatile, adatta per ogni lavorazione, e già dotata di tonalità naturali magnifiche, dal bianco al nero, con innumerevoli variazioni di grigio, marrone e beige. Insomma, davvero un dono degli dei!
Scopriamo di più insieme.
Un po’di storia (e geografia) dell’Alpaca
L’Alpaca è da sempre strettamente connesso alla storia millenaria del Perù e delle popolazioni che lo hanno abitato nei secoli. Basti pensare che migliaia di anni prima che la sua pregiata lana giungesse da questa parte dell’oceano gli amerindi del Perù la usavano per confezionare abiti e tessuti di uso quotidiano. Non solo. L’Alpaca era una risorsa preziosa anche dal punto di vista alimentare, per il suo latte e la carne, e perfino i suoi escrementi fornivano un prezioso combustile e utile concime per il terreno coltivabile.
È con gli spagnoli che la lana di Alpaca arriva in Europa, ma purtroppo, come abbiamo accennato, il prezzo da pagare è stato molto alto, sia per il popolo Inca, sia per gli splendidi animali per loro così preziosi. Per evitare che gli Alpaca venissero sterminati, proprio come stava accadendo al loro popolo, i peruviani li trasferirono ad altitudini più elevate, e col tempo gli Alpaca si sono abituati al clima delle Ande, caldo d’estate, gelido nelle notti d’inverno, e all’aria rarefatta.
Oltretutto, in Europa nessuno capiva come si potesse lavorare la lana di Alpaca per ottenere gli stessi, magnifici risultati che gli spagnoli avevano visto tra gli Inca. In Germania, Francia e Inghilterra nessuno ne veniva a capo, nonostante svariati tentativi, e i molti fallimenti portarono a definire la fibra semplicemente non lavorabile. Solo intorno al 1836, con l’introduzione degli orditi di cotone, si riuscì a individuare il modo per lavorare la lana di Alpaca nel migliore dei modi, arrivando alla realizzazione del pregiato tessuto utilizzato e rinomato ancora oggi.
La lana degli dei
Ma torniamo alla lana degli dei. Il Perù rimane il principale fornitore mondiale di lana di Alpaca e il maggior produttore di abiti e accessori realizzati con questa fibra di alta qualità. Probabilmente perché gli altipiani andini offrono l’habitat ideale per questo camelide, da ogni punto di vista. Basti pensare ai suoi denti, che rimangono corti grazie a una particolare e durissima erba che cresce solo sulle Ande Peruviane. Agli Alpaca allevati negli altri paesi è necessario limare i denti per mantenerli della giusta lunghezza, e questa operazione provoca molto stress agli animali.
L’Alpaca non perde il pelo e non fa la muta, come accade alla maggior parte degli animali. Quando vive allo stato brado, il suo pelo cresce continuamente, portandogli una serie di disagi inevitabili. Le alte temperature estive gli fanno soffrire il caldo. Inoltre il pelo dell’Alpaca, folto e lanoso, tende a sporcarsi molto e diventa un ricettacolo di parassiti fastidiosi per l’animale.
Tosatura, pro e contro
In questo senso la tosatura dell’alpaca, ben lungi dal recargli danno, lo aiuta a stare meglio. L’Alpaca libero viene preso, portato in un recito, tosato con un metodo indolore, e poi rimesso in libertà. Ovviamente l’Alpaca non capisce cosa gli stia capitando, come qualsiasi altro animale nella stessa situazione, ma lo stress è solo momentaneo, e in men che non si dica si ritroverà a pascolare tranquillo sull’altipiano Andino, dimenticando la brutta avventura.
Noi di LAMAMITA, non siamo comunque indifferenti alla sofferenza degli Alpaca. Il nostro impegno nei confronti di questo splendido e generoso animale è preoccuparci che gli addetti alla tosatura trattino gli animali con il dovuto rispetto e gentilezza.
La lana dell’Alpaca, una scelta naturale e etica
Scegliere capi e accessori in lana di Alpaca non è solo una questione di moda. È vero che si tratta di una fibra di alta qualità, adatta per diversi tipi di lavorazione che la rendono gradita tanto all’alta moda quanto all’abbigliamento di ogni giorno, ma rappresentano anche una scelta etica, da molti punti di vista. Maglioni, vestiti, gonne, poncho, guanti, cappelli, sciarpe, calze di lana di alpaca o di pecora, sono un’alternativa non solo possibile, ma auspicabile, all’abbigliamento in fibre sintetiche, che oltra a poter avere effetti sgradevoli quando non dannosi sulla salute della pelle di chi lo indossa, produce un impatto pesantemente negativo sull’ecosistema globale. Parliamo di inquinamento, dato dalla lavorazione e dai lavaggi delle fibre sintetiche, dalla difficoltà di smaltimento, dal momento che sono capi fatti per non durare, ma per essere sostituiti ancora e ancora.
Ma c’è di più. L’allevamento degli Alpaca offre lavoro continuativo a migliaia di campesinos peruviani, impegnati a tempo pieno nella cura degli animali, ma anche nella tosatura, nel successivo processo di lavaggio, filatura, colorazione e creazione di abbigliamento in lana di alpaca. Lo sappiamo bene noi del team LAMAMITA, che in 40 anni di lavoro nella creazione di abbigliamento di lana di Alpaca, a stretto contatto con la popolazione locale peruviana, ci siamo impegnati anche nel dare una continuità lavorativa a decine di famiglie. Si parla tanto della fame nel mondo. Si parla di solidarietà, di aiutare le persone meno fortunate, di creare posti di lavoro che permetteranno a nuclei familiari di vivere decentemente. Questa è la nostra risposta, e ci pregiamo di portarla avanti offrendo prodotti di qualità, realizzati garantendo le migliori condizioni di vita tanto agli animali che forniscono la materia prima, quanto agli uomini e alle donne impegnati nel loro allevamento e lavorazione del prodotto.